“Mi sembrava di soffocare, ma dicevano che era tutto nella mia testa”. Da un semplice fischio alla sindrome del “naso paradosso”, la storia di Bradley Rhoton
La storia di un quarantatreenne americano è iniziata nel 2017 e si è risolta parzialmente solo da pochi mesi. Raccontata dal Washington Post ad aprile, per un misterioso gioco di algoritmi è ora ritornata, come spesso accade, fra i trend del momento. A favorire l’interesse c’è anche il fatto che la sindrome del naso vuoto o naso paradosso, che venne diagnosticata all’uomo, è relativamenterara.
La prima volta che se ne accorse, Bradley Rhoton a