A Betlemme tra campi profughi e palazzi distrutti. Ciò che vediamo per me ha solo un nome: pulizia etnica
Cosa unisce la nostra visita dei giorni scorsi a Hebron alla visione di Betlemme dall’alto dei suoi tetti? Entrambe le città sono oggi prigioni a cielo aperto. Dei bambini ci fanno salire quassù, da qui si vedono i cancelli e i checkpoint che chiudono tutta l’area urbana. Camminiamo sui tetti piatti facendoci largo fra grandi cisterne blu, che sono le loro riserve d’acqua.
All’ingresso del campo profughi c’è un grande portale in pietra, sovrasta